Made in Italy: completare revisione Codice proprietà industriale

Si è svolta oggi l’audizione presso la X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati in merito all’indagine conoscitiva “Made in Italy: valorizzazione e sviluppo dell’impresa italiana nei suoi diversi ambiti produttivi”. Per Confapi è intervenuta Giada Bronzino, componente di Giunta di Presidenza Confapi. Nel corso del suo intervento la Bronzino ha ricordato che Confapi da tempo denuncia la grave minaccia che la mancata tutela del vero Made in Italy può avere sull’economia nazionale, sostenendo la necessità che sia varata in Europa una normativa che tuteli il lavoro svolto in Italia. Secondo recenti stime, il fenomeno della contraffazione frutta alle organizzazioni criminali internazionali oltre 100 miliardi di euro all’anno che si sommano ai 120 miliardi del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo. Confapi ritiene che per contrastare il fenomeno sia necessario quindi potenziare lo strumento agevolativo dei contratti di sviluppo per favorire le iniziative di rientro di fasi delle lavorazioni o di intere produzioni che oggi sono delocalizzate in Paesi dove vi è uno basso controllo sulla qualità dei prodotti. “Soltanto negli Stati Uniti – spiega la Bronzino – il valore dell’italian sounding ha raggiunto i 40 miliardi di euro con un danno per le imprese incalcolabile”. Secondo Confapi occorre completare la revisione in atto del Codice della proprietà industriale, per renderlo più in linea con i contesti europei e internazionali in cui le imprese spesso operano, e inoltre intensificare una cooperazione utilizzando in modo più marcato gli strumenti attualmente vigenti a livello comunitario. Inoltre, occorre rafforzare il ruolo dei desk anticontraffazione, sviluppando un’attività più intensa e strutturata di monitoraggio sulle registrazioni dei marchi e brevetti, soprattutto in quei Paesi dove il rischio del fenomeno della contraffazione e Italian sounding è più elevato. Per quanto riguarda i possibili interventi da parte delle istituzioni, sul tema del reshoring, si ritiene utile la costituzione all’interno del Ministero delle imprese e del Made in Italy di una Divisione specifica preposta alla gestione del reshoring che operi nella Direzione Generale per l’Internazionalizzazione, in grado di guidare le imprese nel disbrigo dei vari adempimenti amministrativo legislativi. Per Confapi è indispensabile creare una cabina di regia che preveda il coinvolgimento attivo anche delle organizzazioni datoriali rappresentative del sistema manifatturiero italiano. A seguire, l’intervento della Confapi è stato ripreso in Commissione anche dall’On.le Emma Pavanelli che ha suggerito di aumentare in futuro il numero dei brevetti attraverso la conoscenza dell’argomento tra i più giovani tramite gli istituti scolastici, in particolare nelle scuole superiori. Chiedendo in tal senso un parere di Confapi. Secondo Giada Bronzino una maggior conoscenza normativa in merito ai brevetti sarebbe assolutamente auspicabile nelle scuole, in particolare negli istituti tecnici. Rimane però il problema dei costi molto elevati dei brevetti a livello europeo che ne pregiudica inevitabilmente la diffusione.

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