Cese: Confapi presenta studio su effetti Covid e crisi ucraina sulle Pmi

Confapi ha presentato oggi ai membri del Cese (Comitato economico e sociale europeo di cui Confapi fa parte) lo studio “Crisis costs for European SMEs – How COVID-19 changed the playing field for European SMEs”. All’incontro è intervenuta Annalisa Guidotti, Direttore Marketing e Comunicazione della Confederazione. Lo scopo dello studio, commissionato dal Cese su richiesta del gruppo Datori di lavoro, non era solo quello di individuare le difficoltà e le condizioni avverse causate dal COVID-19, ma anche di supportare i decisori politici nell’avvio di misure efficaci per il futuro del sistema industriale europeo. Secondo Confapi, le condizioni in cui operano oggi le nostre aziende sono completamente cambiate a causa dei cambiamenti sociali, economici e sanitari in atto. Per questo motivo, al fine di aggiornare il nostro studio al contesto reale in cui operano le nostre aziende, ad aprile Confapi ha chiesto al Cese di prendere in considerazione anche le nuove difficoltà e sfide dovute alla crisi ucraina che sta producendo effetti sempre più negativi sulle Pmi: costo dell’energia, catena di approvvigionamento, con particolare attenzione alle materie prime, trasporti e logistica, adempimento dei contratti. La prima fase dello studio si è concentrata su un’analisi dei settori manifatturiero, costruzioni, innovazione e ricerca, sanità, turismo e agroalimentare che ha messo in luce le strategie vincenti messe in atto dalle aziende, che hanno permesso loro di sviluppare ulteriormente le proprie attività, e ha individuato quei modelli di business che sono stati travolti dalla crisi. Confapi è fermamente convinta che una crisi come quella del Covid-19 e della guerra in corso possa rappresentare un’opportunità per aggiornare e migliorare i modelli di business e introdurre cambiamenti che altrimenti richiederebbero anni per essere attuati. L’auspicio è che la ricerca realizzata da Confapi possa avere un impatto concreto sul processo decisionale dell’UE per definire misure più efficaci in questa fase di ripresa. Lo studio ha dimostrato che un “approccio unico” non può essere la soluzione vincente, ma è necessario un approccio su misura per le Pmi per definire un piano di ripresa efficace.

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